I territori che circondano l’attuale città di
Meknes caddero sotto la dominazione dell’impero romano nel
117 d.C. La comunità originale da cui la città ha preso vita
è stata identificata come una fortezza dell’ottavo secolo.
La tribù berbera Miknasa vi si stabilì nel decimo secolo
dando vita ad una città intorno alla fortezza. Sicuramente
il periodo d’oro di questa città lo si ha quando è divenuta
la capitale del Marocco sotto il dominio del Sultano Moulay
Ismail (1672-1727). Fu sede negli anni ’30 della guarnigione
della Legione straniera francese. Meknes fa parte del
patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Meknes è una piccola
città del nord che conserva ancora un fascino particolare e
dove le persone possono sembrare più discrete e meno
invadenti delle grandi città come Marrakech o Fes. Anche qui
troverete i souk con le botteghe ma in un ambiente più
tranquillo e pacato. Da non perdere: La Djema Rouah è la
moschea delle scuderie: un’ampia costruzione che è stata
restaurata. Il Museo Dar Jamai con la sua esposizione di
oggetti d’artigianato marocchino e all’interno un tranquillo
cortile andaluso. |
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Zagora è una città situata nella zona centrale
del Marocco a ridosso del deserto sabbioso di Ilkhikhn n
Sahara. I suoi abitanti appartengono alle tribà berbere
dell’Atlas (ait alouane e draoui). Nell’antichità veniva
chiamata “porta del deserto” che si apriva all’africa
subsahariana. Ha giocato un ruolo importante all’epoca delle
carovane di commercianti e nomadi che partivano da Timbuktu,
Mali, fino ad arrivare al Karaouine in Tunisia.Nella
provincia si lavorano le ceramiche. La città vanta
incantevoli resort e bellissime costruzioni residenziali,
pubbliche e commerciali.Città di partenza per il deserto di
Erg Chegaga disabitato e il più selvaggio del
Marocco.Tamgrout, villaggio a 25 km da Zagora, c’è la scuola
coranica più antica d’Africa. Nella cittadina di Amezrou
vivono le popolazioni di origine africana (malesi e
senegalesi) che vennero importati dal Regno del Marocco per
essere usati come schiavi. Per gli amanti dell’argento qui
si possono fare acquisti convenienti all’interno di una
fabbrica del posto. Partono da questo villaggio le
escursioni nella Valle del Draa in sella all’asino (molto
divertente). |
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Si possono ammirare resti imponenti quali la
basilica che presenta due absidi contrapposte, il capitolium
dei Severi (nel Foro), templi risalenti al I secolo,
l’acquedotto e le terme. Poco prima dell’ingresso ovest si
trova un imponente arco di trionfo costruito da Marco
Aurelio Sebastiano in onore di Caracalla, come testimoniano
i nomi suo e di sua madre, scolpiti sul frontone.
Proseguendo verso sinistra (in direzione SSO) dopo il Foro e
la basilica più a sud si giunge ai bagni pubblici. È
caratteristica la presenza in numerose case di frantoi e
vasche per la produzione dell’olio d’oliva. Sono
riconoscibili quattro porte, la principale delle quali,
collegata alla strada proveniente da Tangeri, immette nel
decumanus maximus che prosegue fino all’ingresso ovest.
Lungo il decumano si trovano i resti di numerose case
decorate con mosaici policromi, alcuni dei quali in ottime
condizioni di conservazione. Tra i più importanti quelli
situati nella casa di Orfeo (Orfeo con lira che incanta gli
animali, Anfitrite su biga trainata da ippocampo, i nove
delfini), nella casa del corteo di Venere e nella casa delle
colonne. |
Nella provincia di Er
Rachidia è situata un’oasi méta preferita per i turisti che
vogliono visitare il deserto e le grande dune sabbiose
(erg). Un tempo era soltanto un punto di sosta per i nomadi
che attraversavano il deserto, divenuta poi un vero e
proprio borgo con le sue varie tribù. Oggi è una tappa
importante per il turismo del Marocco perché la zona si è
sviluppata per accogliere i tanti visitatori, offrendo
ancora un paesaggio mozzafiato, tanti servizi offerti dai
riad e mantenendo ancora il fascino e la sua pace. Da qui
partono i safari per il deserto e le carovane con i
dromedari per i bivacchi, le oasi, le escursioni e le visite
ai campi nomadi. |
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Sorta negli anni
venti per opera dei francesi come centro militare ed
amministrativo. Una cittadina moderna situata nella valle
del Dades a ridosso del deserto sabbioso del Sahara.
Conosciuta per i suoi studi cinematografici (Atlas Film
Corporation Studio) dove vengono tuttora girati film
ambientati nel deserto come produzioni epiche hollywoodiane
del passato come Il tè nel deserto. Nella sua periferia si
trova un bellissimo complesso: la Casbah Taorirt abitata
fino agli anni trenta. Oggi ne resta solo un sito turistico
visitabile. Non lontano dalla città è visitabile un’altra
bellissima Casbah: Ait Ben Haddou con il suo borgo è
sicuramente uno dei siti più visitati e meglio conservati di
tutto il Marocco. Popolazioni bebere vivono nel borgo e
propongono ai turisti prodotti di artigianato e cucina
locale. |
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Una delle
cittadine più grandi a ridosso del deserto di Erg Chebbi,
nella provincia di Errachidia. Circondata da 350 Ksar e
Kasbeh e capitale della coltivazione dei datteri. Questa
città è popolata dai berberi del deserto, coloro che hanno
lasciato il nomadismo per via della siccità o per una vita
più agiata per le loro famiglie. Molto conosciuta per il
mercato più antico della nazione (unica città del Marocco
dove il mercato si tiene 3 volte alla settimana) dove gli
artigiani lavorano nelle botteghe, fabbri e falegnami
espongono i loro manufatti ai turisti curiosi.
L’erboristerie locali vengono usate come le nostre farmacie.
Da non perdere il mercato degli asini e degli ovini. In
questa città si mangia la “madfouna” (pizza berbera), una
pizza farcita con carne e spezie.
Dista solo 40 km dal deserto e può essere una piacevole
cittadina dove trascorrere una giornata passeggiando tra la
gente locale o dove comprare souvenir a prezzi moderati.
Portate a casa una foto della bellissima “porta” della
città. |